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IL CONVEGNO IL SIT IN ARCIGAY OMOFOBIA RELIGIONI LAICITÀ

MORIRE DI VATICANO
 
Comunicato UAAR del 9.1.2001
 
Il 13 gennaio di tre anni fa Alfredo Ormando, intellettuale siciliano, omosessuale, si diede fuoco sul sagrato di San Pietro. Quello di Ormando fu un atto clamoroso di denuncia contro l'atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti dell'omosessualità. La Chiesa Cattolica insegna ad accettare acriticamente i propri insegnamenti in fatto di morale sessuale, anche in contrasto con la scienza (l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha tolto da tempo l'omosessualità dal catalogo dei disturbi mentali).
L'atteggiamento della Chiesa Cattolica -si pensi alle polemiche sul World Pride 2000- è, nell'Italia odierna, la principale causa dell'omofobia, cioè l'ostilità e il disprezzo verso gli omosessuali. E l'omofobia uccide, in particolare tra i più giovani: secondo studi del governo statunitense, la percentuale di adolescenti omosessuali che tentano il suicidio è tripla rispetto alla media dei coetanei. Anche le statistiche italiane parlano chiaro: secondo un sondaggio dell'ISPES del 1991, il 6% delle persone omosessuali (e il 10,8% di quelle sotto i vent'anni) hanno tentato il suicidio almeno una volta.
Anche a noi atei e agnostici sarebbe piaciuto che il Papa chiedesse ai politici che lo attorniano di elaborare una legislazione per tutelare i gay e le lesbiche (come è stato fatto nella cattolicissima Irlanda) e raccomandasse a tutti i fedeli non di discriminare, ma di sforzarsi di comprendere, ricordando loro che, secondo i precetti delle scritture che ritengono ispirate da Dio, "siamo tutti fratelli e sorelle". Invece le gerarchie ecclesiastiche cercano con ogni mezzo, anche politico, di impedire che milioni di cittadini e cittadine fruiscano di diritti umani e civili elementari: non essere costretti a vergognarsi della propria scelta di vita, manifestare, formare una famiglia.
Alfredo Ormando voleva protestare contro tutto questo: noi oggi manifestiamo per lui, perché l'Italia sia uno Stato laico di cittadini uguali, senza Concordato, senza privilegi né finanziamenti per la Chiesa Cattolica: una terra di concordia democratica. Per questo invitiamo a partecipare alla cerimonia di Commemorazione
 
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